• Ultima modifica dell'articolo:Febbraio 24, 2023
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Quanto consuma una pompa di calore?

La pompa di calore è uno dei dispositivi più in voga del momento. Il riscaldamento di casa ha assunto un ruolo sempre più centrale nel corso del tempo. Nuove tecnologie e nuove sfide hanno portato sul mercato differenti strade per climatizzare un ambiente. Tra queste, la pompa di calore sembra essere quella più accessibile e sostenibile nel tempo. In questo caso si sfrutta come unica fonte di alimentazione la corrente elettrica. La pompa di calore permette di sfruttare al massimo l’energia elettrica. In base ai calcoli effettuati si può ottenere un utilizzo di energia con un Coefficiente di Prestazione elevato.

Oltre il quarto livello infatti si produce molta più energia termica rispetto a quella elettrica impiegata. Questo bonus-malus offre un grande vantaggio in termini economici. Occorre fare una breve precisazione. Quando si parla di sistemi di riscaldamento domestico si pensa sempre al metano gestito da un’unità centrale. La cosiddetta caldaia, infatti è stata la protagonista indiscussa negli ultimi 20 anni. Nel caso di una pompa di calore, invece, non c’è combustione.

La pompa di calore quindi non emette alcun gas nocivo nell’ambiente. Un riscaldamento a zero emissione di agenti inquinanti è un bel vantaggio per tutti. Superando la questione ambientale, occorre evidenziarne l’aspetto economico. In assenza di questo tipo di emissione, vengono meno molti obblighi relativi alla manutenzione. L’abbattimento dei costi di gestione e manutenzione, obbligatori sugli impianti a gas, è un secondo punto a favore!

Le tipologie di pompe di calore

Il mercato offre oggi 4 tipologie differenti di sistemi:

  • Aria-aria
  • Aria-acqua
  • Acqua-acqua
  • Terra-acqua o impianto geotermico

Le pompe che sfruttano la tecnologia aria-aria e quelle aria-acqua rappresentano la maggioranza sul mercato. Questo perché presentano dei costi da sostenere più accessibili. Inoltre questi sistemi presentano un’alta efficienza energetica in ogni zona del Paese. Aspetto molto importante, questi sistemi non presentano requisiti specifici per l’installazione. Le pompe aria-acqua o aria-aria vengono installate molto facilmente anche in situazioni difficili come condomini.

Com’è facile intuire, le pompe acqua-acqua e terra-acqua sono le più particolari. Ciò è dovuto alla loro caratteristica principale. Questi sistemi infatti necessitano di un accesso al sottosuolo per funzionare. Lo scambio di calore con l’acqua della falda o del terreno è quindi essenziale in questo caso. Ecco perché le pompe terra-acqua e acqua-acqua presentano dei costi di installazione superiori ad altri modelli. La loro conformazione e progettazione inoltre non le rende installabili ovunque. D’altro canto, sono queste le pompe che offrono una maggiore resa in termini economici. Lo scambio qui è più conveniente e offre consumi elettrici minori.

Il consumo in kWh

Come accade quando si vuole sapere quanto consuma un condizionatore, anche per le pompe di calore l’aspetto energetico è importante. Conoscere il consumo di una pompa di calore è importante, specie se si intende passare da un sistema tradizionale ad uno più efficiente. Per conoscere il consumo reale, è possibile analizzare scenari realistici per farsi un’idea. Per fare questo occorre considerare fattori e variabili che entrano in gioco. È doveroso infatti comprendere dettagli come la zona climatica, la tipologia di impianto o le abitudini di casa. Per effettuare una stima il più possibile vicina alla realtà faremo due esempi. Semplificheremo tutti i calcoli per rendere meglio l’idea dei consumi energetici.

Città/condominio

Consideriamo un’abitazione di 120 mq in condominio. In questo caso si utilizza il fas metano per il riscaldamento. L’abitazione sfrutta un impianto da 30 kW. A calcoli fatti l’abitazione necessita di 1.200 smc all’anno seppur concentrati maggiormente in inverno. A questo punto ipotizziamo che si voglia passare dal riscaldamento a gas ad una pompa di calore. L’ipotesi vira quindi verso una potenza termica nominale di 16 kW. Parliamo di potenza nominale che differisce dalla potenza assorbita. Il wattaggio è inferiore in quanto grazie ad un COP 5 (Coefficiente di Prestazione) si produce più energia termica di quella elettrica necessaria.

Passando ad una pompa di calore si deve tener conto dell’avviamento. In questa fase la pompa impiega più energia per portare l’intera abitazione ai gradi impostati. Successivamente il sistema riduce bruscamente l’energia impiegata grazie all’inverter. La pompa di calore presenta quindi un consumo di 2,5 kWh nell’avviamento, ma solo 0,5 kWh nelle ore successive. L’indagine è condotta su un utilizzo dalle 7 del mattino alle 23 di sera. In tal caso si calcolano 12 kWh al giorno o 360 kWh al mese. Calcoliamo quindi un utilizzo intenso nei 3 mesi invernali al quale sommiamo un utilizzo medio per autunno e primavera. Il totale richiesto all’anno è di 1800 kWh.

Città/villetta indipendente

Il secondo esempio è leggermente differente. In questo caso consideriamo una villetta indipendente. Per dovere di prova, prendiamo la stessa metratura: 140 mq. In questo caso abbiamo un pavimento radiante funzionante comunque a gas metano. L’impianto presente è da 35 kWh con un consumo annuo di 1000 smc. In tal caso i consumi sono leggermente inferiori grazie alla superficie radiante maggiore e quindi alla minor temperatura di mandata.

Ora è possibile installare una pompa di calore geotermica. In questo caso il COP è 6. La presenza combinata di un impianto COP 6 e di un riscaldamento a pavimento, si stimano consumi per 0,3-0,4 kWh. Al giorno quindi i kW consumati saranno 9. Il calcolo mensile ci dà come valore totale 270 kWh. In questo caso il consumo all’anno è di 1400 kWh.

Quanto si risparmia?

Per comprendere quanto si risparmia occorre calcolare i consumi del gas e fare i raffronti.

  • € 0,361/ kWh
  • € 0,90/smc

Già da questo semplice confronto, appare chiaro che per molti aspetti, un riscaldamento che sfrutta la corrente è più economico. Detto questo occorre fare alcune precisazioni. In primo luogo ci sono le doverose operazioni sul contatore. Passando ad una pompa di calore infatti occorrerà potenziare il proprio contatore. D’altro canto gli impianti a gas presentano costi di manutenzione che la pompa di calore non ha. Dopo tali precisazioni, la domanda è: quanto si risparmia? Il confronto con un riscaldamento a gas metano offre chiarimenti. I calcoli e le condizioni differenti offrono due risultati molto interessanti:

  • Nel caso di un appartamento di 140 mq in condominio si passa da una spesa di €750 a €540. Il risparmio è di € 190.
  • Nel caso di una villetta indipendente di 140 mq si passa da una spesa di €640 a €480. Il risparmio è di €160.

Se poi è possibile combinare questo impianto ad un sistema fotovoltaico, i risparmi potrebbero aumentare. Sotto molti punti di vista, un sistema a pompa di calore alimentato da un impianto fotovoltaico sarebbe la scelta migliore.

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Michele Guglielmi

Scrivo di tecnologia, da sempre appassionato di tutto ciò che riguarda l'innovazione e il vivere smart.