Nuovo chip M3 Apple
Il 2023 ha visto l’arrivo di una serie di prodotti interessanti per Apple che hanno già conquistato gran parte degli utenti. Dopo i nuovi iPhone 15 Apple torna a far parlare di sé per gli attesi nuovi Mac. La novità più interessante riguarda infatti l’arrivo del nuovo processore M3 con il quale Apple cerca di fermare i successi dei nuovi AMD e Intel. In quest’articolo analizzeremo a fondo il nuovo processore della Silicon Valley per scoprire cosa c’è di nuovo.
I miglioramenti in capacità di calcolo ma sopratutto nella gestione del calore prodotto dal processore. Le premesse sono ottime, nei mesi di attesa Apple ha fatto sapere che i nuovi processori sarebbero stati più potenti e veloci. Abbiamo un processore che giunge alla sua terza generazione con delle ottime prospettive per il futuro. Oggi ci scateniamo con i benchmark e le prove sul campo per testare quanto sono potenti i nuovi arrivati. Partiamo!
Specifiche tecniche
M3 arriva a fine ottobre 2023 per muovere i nuovi arrivati in casa Apple. Il nuovissimo MacBook Pro da 14” infatti monta questo processore. In tanti quindi si domandano se vale la pena passare dal vecchio modello alla nuova generazione. M3 quindi ha l’arduo compito di convincere tutti tra neofiti e veterani. Ovviamente prima dei numeri e dei benchmark partiamo dalle specifiche tecniche. M3 è organizzato come una CPU octa-core.
I core sono divisi tra 4 cores performance con una frequenza base di 3,7GHz e 4 core Efficient a 2.4GHz. La CPU presenta un multiplier a 37x non sbloccato. Le due cache, L1 e L2 registrano 192K e 16MB, risultati di rispetto per il nuovo arrivato in casa Apple. La CPU basa il suo funzionamento su 25 miliardi di transistor con una velocità di elaborazione dati di 3nanometri.
Abbiamo il supporto a GPU base clock da 500MHz e boost clock da 1600MHz che aiuta parecchio dei giochi. Abbiamo un TDP che fa registrare 15W in utilizzo normale, nel capitolo successivo vedremo a cosa si riferisce questo valore. Il supporto alle memoria riguarda le LPDDR5-6400 da massimo 24 GB con una larghezza di banda massima di 102.4 GB/s.
La gestione del calore
Tra i parametri citati nelle specifiche tecniche abbiamo ricordato il TDP da 15 W non a caso! Il settore dei notebook e dei portatili ha visto un’ascesa sempre più sfrenata verso CPU più potenti. Sull’onda di questo trend però si è ripresentato un problema già noto ai più: la gestione del calore. Più un processore è potente, più il calore prodotto dev’essere dissipato. Se questo discorso vale per i PC tanto più vale per i notebook dove lo spazio per il raffreddamento scarseggia. Ecco perché abbiamo citato il TDP!
Con questo parametro, nel tempo, i produttori hanno cominciato a studiare e misurare il calore prodotto dai processori. Il TPD (Thermal Design Point) infatti è un’indicazione importante che misura il calore generato a pieno carico in Watt. Questo dato dev’essere correttamente gestito dal portatile e dissipato a dovere. Occhio a non confonderlo con il consumo energetico del PC! È ovvio che i due dati sono influenzati reciprocamente ma questo non significa che siano la stessa cosa.
Qui è visibile il lavoro di Apple che cerca di risolvere il problema del thermal throttling sui noi Mac. Spesso i PC di Apple hanno sofferto di un’errata gestione del calore ma il 2023 vede l’arrivo di una soluzione. Finalmente un processore ottimizzato per ridurre il TDP, qui infatti si passa dagli oltre 30W dell’M2 ai 15W dell’M3. Ridurre di più della metà, il calore prodotto dal processore è il primo passo per abbattere gli episodi di thermal throttling.
Test e benchmark
In questo capitolo vediamo un po di numeri per capire come si comporta l’M3 in situazioni di stress. È ovvio che questi numeri devono essere presi con pinze. Parliamo di situazioni particolari nelle quali i processori devono dare tutto quello che hanno. È ovviamente una situazione particolare che però aiuta a capire come lavorano CPU e GPU. Per questo test abbiamo utilizzato i numeri di Cinebench R23 assieme al buon GeekBench v6. Cinebench R23 analizza le performance del processore come AnTuTu proponendo due risultati rispettivamente per single-core e multi-core.
Nel single-core, M3 ha fatto registrare un punteggio di 1805. In multi-core abbiamo invece un punteggio di 10296. Siamo di fronte a dei numeri davvero impressionanti che a nostro parere esprimono quanto il livello delle CPU stia aumentando. Basti pensare che il “vecchio” M2 Pro aveva fatto registrare 1678 in single-core. Un aumento del 10% che può fare la differenza nell’uso quotidiano in termini di potenza di calcolo. GeekBench v6 analizza il processore sotto diversi profili. Dai primi test emergono numeri che fanno ben sperare. Abbiamo 1260MB/s per il file compression e 264.5 pagine al secondo per l’HTML5 Browser. Nel PDF Renderer, M3 ha fatto registrare 313.9 Mpixels/s mentre nel text processing ci si assesta sulle 300 pagine/s.
La multimedialità non è stata sacrificata, ma ancora in linea con i processori di precedente generazione. Abbiamo 114.8 immagini/s per il photo processing e 50.2 immagini/s per il background blur. È presente il Ray Tracing per aumentare le prestazioni in fase di gioco e godere di effetti grafici più realistici. Abbiamo 12.9/Mpixels/s per il Ray Tracing per un processore che non delude le aspettative pur puntando sulla gestione delle temperature.
GPU e risorse
Tra i tanti aspetti interessanti presentati quest’anno c’è senza dubbio un particolare aspetto riguardante la nuova GPU. Spesso le piattaforme e i vari video-giochi necessitano di una potenza di calcolo non indifferente per renderizzare tutte le scene. I computer utilizzano le GPU a questo scopo ma non sempre il quantitativo è sufficiente. Spesso il gioco gira bene ma ad una qualità inferiore. Perché? Il motivo è da ricercare nella gestione delle risorse grafiche a disposizione. Spesso ci sono altri processi (che è deleterio chiudere) che richiedono una porzione di GPU.
Il gioco quindi non accede a tutta la potenza disponibile e questo porta sia a rallentamenti che a glitch grafici. Apple quindi ha portato una soluzione al problema con la Dynamic Caching. Ovviamente non siamo di fronte alla scoperta dell’America. Questa soluzione è stata già utilizzata in altri ambiti ma quest’anno la mela morsicata ha implementato la funzione direttamente nel processore. Cosa cambia con la Dynamic Caching?
Tramite questa tecnologia, la GPU non alloca più le risorse in modo statico come accade di solito. La scheda grafica infatti decide in tempo reale quando e come allocare le risorse a disposizione nell’hardware in base alle necessità del PC. Questo porta ad un utilizzo più efficiente della GPU che lavora meglio. L’ottimizzazione delle risorse è notevole in quanto ogni attività in background utilizza solo il necessario per funzionare.
Mesh Shading e Ray Tracing
Un altro parametro innovativo è il mesh shading! Uno shader infatti è un programma eseguito dalle unità appartenenti alla GPU. Questi programmi sono scritti per manipolare i dettagli e attributi di una serie di grafiche eseguite dal PC. Si tratta di dettagli a volte minimi come linee e forme alla base di un video-gioco. Gli shader vengono utilizzati per manipolare geometrie e scie di scena. Tutto questo viene implementato non più a livello software ma hardware. È chiaro che avere un’unità che lavora in locale al miglioramento della grafica offre dettagli migliori.
Il Ray Tracing infatti si occupa di dettagli più marginali rispetto al Mesh Shagind. Quest’ultimo infatti si impegna per una migliore renderizzazione delle scene per elaborare ombre e ambienti grafici. Ecco perché il rendering di un titolo come Final Cut Pro è stato eseguito 7,4 volte più velocemente. Anche le performance in programmi più leggeri come Excel sono più veloci anche contro processori come i7.
Conclusioni
In buona sostanza, un altro passettino in avanti verso prestazioni sempre più alte. M3 è chiamato a mantenere alta l’attenzione sui processori Apple. La concorrenza di AMD e Intel comincia a farsi sentire e la serie M3 sa come difendersi. Nuovo processore M3: approvato!
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