• Ultima modifica dell'articolo:Dicembre 16, 2023
  • Categoria dell'articolo:Confronti
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ChatGPT o Google Bard: tutte le differenze!

La sfida tra ChatGPT e Google Bard è un confronto tra diversi modelli linguistici. Oggi i linguaggi naturali, per ciò che riguarda la tecnologia e le intelligenze artificiali, sono sempre più in crescita. I modelli che vedremo in questo confronto hanno, più di altri, mostrato come oggi la richiesta di informazioni sia mutata. L’interazione tra uomo e macchina, ovvero tra cervello umano e intelligenza artificiale, è in continua evoluzione. La chiave di interpretazione per comprendere le diverse aspettative di ChatGPT e Bard è racchiusa nella PNL: Programmazione del Linguaggio Naturale.

In quest’articolo vedremo quindi le ultime novità a confronto sopratutto per fare chiarezza. Analizzeremo le capacità e le caratteristiche di ognuno per delinearne le possibili applicazioni. Non mancheremo di analizzarne le effettive prestazioni, per un utilizzo professionale. In molti ignorano forse che queste tecnologie non sono state sviluppate per puro vanto ingegneristico o informatico. GPT e Google Bard rappresentano la nuova frontiera per molti settori di mercato.

Business e marketing possono imparare molto da queste due tecnologie. Ciò a motivo dei mutati meccanismi che legano cliente e azienda. Tutto questo converge nella centralità, ancora una volta più marcata, della creazione di contenuti. Assieme ad essa, l’analisi dei dati è oggi essenziale per comprendere quali assetti organizzativi adottare per ogni azienda.

ChatGPT: una panoramica più ampia

ChatGPT si presenta al mondo come un modello di elaborazione del linguaggio completamente sviluppato da OpenAI. L’azienda ha fatto un lavoro davvero lodevole anche sotto il profilo della pubblicità. Oggi è difficile non aver anche solo sentito nominare quest’interessante software. Non a caso, OpenAI è una delle principali realtà quando si tratta di intelligenza artificiale.

Le sue ricerche e il suo impegno le hanno permesso di arrivare ad un risultato decisamente interessante. ChatGPT è in altri termini un software con un preciso scopo: imitare una conversazione umana. Per raggiungere questo scopo si è arrivati infatti a diverse release prima della versione rilasciata che hanno fatto ben sperare.

Già nella penultima versione, l’intero sistema mostrava segni di maturità che hanno spinto OpenAI alla sua pubblicazione. Il modello di base per l’architettura di ChatGPT è racchiuso appunto nel suo nome: GPT. Quest’acronimo sottintende infatti Generative Pre-Trained Transformer. In questo caso infatti ci si basa sullo sviluppo di una rete neurale che presenta diverse caratteristiche.

La prima tra tutte è quella di generare testi in linguaggio naturale del tutto simili a quelli generati dal cervello umano. Migliorato più e più volte, ChatGPT è oggi in grado di comprendere le domande e generare risposte molto simili a quelle che darebbe un umano. Uno dei punti di forza di questo linguaggio riguarda la complementarietà.

Cosa può fare

ChatGPT è infatti in grado di variare nei compiti. Tutto questo implica che tramite il software si possono compiere traduzioni, conversazioni, ricerche, compiti di scrittura e anche immaginazione. Il web continua a riempirsi di nuovi esperimenti condotti su ChatGPT. Basta effettuare poche ricerche per scoprire che ormai avrà ricevuto domande su ogni cosa e richieste su ogni compito. Una spiccata tendenza del bot riguarda la creatività. ChatGPT sembra addestrato particolarmente bene alla creazione di testi partendo da stili poetici o di cronaca.

Google Bard: una panoramica più ampia

Questo nome è meno noto ai più ma va ricordato come Google non sia mai stata seconda a nessuno. Bard è infatti l’evoluzione di un progetto sviluppato da Lemoine: LaMDA. Questo software è nato proprio con lo scopo di sostenere una conversazione logica e intraprendente con un bot da parte di un essere umano. Ecco perché Bard non è una novità. Questo progetto non è una risposta a ChatGPT quindi ma un’evoluzione di qualcosa sulla quale Google stava già lavorando dal 2017. In quell’anno infatti, Lemoine pubblicò la prima release del progetto totalmente opersource.

Cosa può fare

Fin nella scelta del nome, Google ha voluto puntare tutto sulla narrazione o sulla stesura di testi. Bard come bardo, era il famoso poeta e narra-storie dell’antichità. La creazione di struttura narrative complesse è quindi il vero punto di svolta per Bard che però non disdegna una sana conversazione. Anche il software di Google si basa su GPT. Bard viene costantemente addestrato su un volume di informazioni molto più ampio di ChatGPT.

Le sue nozioni si basano su testi diversi dalla poesia alla narrativa fino alla saggistica. Anche Bard, come ChatGPT, è in grado di generare testi di complessità differenti. Dalla creazione di testi ironici a vere e proprie sceneggiature. Ecco perché Bard è uno strumento decisamente interessante per tutti i creators i quali possono prendere spunti decisivi per il perfezionamento di progetti.

Le differenze principali

Il confronto tra ChatGPT e Google Bard è anche la battaglia tra Microsoft e Google per la generazione dello strumento migliore. Questi software possono fare molto bene se implementati all’interno di un motore di ricerca. È quello che Microsoft ha fatto, forse anche troppo pionieristicamente, con il suo Bing. Google sotto questo punto di vista si è dimostrata più cauta. Ciò che Big G tenta di tutelare è la sfera decisamente sensibile dei dati. Le informazioni a cui i chatbot oggi hanno accesso potrebbe rivelarsi un vaso di Pandora dal quale difficilmente tornare indietro.

Le prime critiche mosse da una fetta importante sul web riguardano appunto la facilità con la quale i chatbot utilizzano i dati presi dai vari server in merito alle ricerche effettuate. Occorre ricordare come questi software, ChatGPT e Bard compresi, non sono immuni da attacchi. Detto questo, le differenze principali tra i due software non sono certo da ravvisare nell’architettura di base. Pur partendo da una rete neurale comune, gli scopi stessi di sviluppo divergono sostanzialmente. Laddove ChatGPT è stato creato con una pluralità di compiti da svolgere Bard cerca di essere più selettivo. ChatGPT infatti è stato messo a punto con un modello linguistico più generico.

Questo comporta un grado di diversificazione delle sue facoltà più alto. Si va, infatti, dalla traduzione, al riassunto e alle risposte. Google Bard invece sembra essere più specifico nei compiti. La generazione di un linguaggio naturale attraverso vari stili sembra essere la sua vera natura. Bard si concentra più sullo stile e per questo offre risultati più aderenti e convincenti. La generazione di poesie è di alto livello con dettagli di coerenza e creatività espressiva mai visti.

Interazione vs complementarietà

La rilevazione di rime e metrica qui è indiscussa. Le varie figure retoriche sono gestite proprio come Dante le avrebbe narrate e questo gli permette di spaziare nei temi. La capacità di interazione, in seguito, rappresenta un ulteriore punto di analisi e distinzione tra i due modelli. Bard sotto questo punto è più interattivo. Consente infatti agli utenti di offrire suggerimenti (o aggiornamenti) laddove ChatGPT è più limitato nelle interazioni.

Le differenti applicazioni

In base a queste analisi è possibile offrire una prima base per le possibili applicazioni in campo professionale. Bard si è dimostrato un grande oratore. Ecco perché il suo sviluppo suggerirebbe applicazioni in campo narrativo e poetico. In questo le applicazioni e i programmi di scrittura creativa potrebbero compiere passi da gigante tramite le sue implementazioni. Per la pluralità di compiti possibili, ChatGPT sembra essere più votato alle interazioni proprie dei chatbot o assistenti virtuali. In questo caso occorre avere elasticità nelle risposte che dovrebbero riguardare campi diversi. L’IA conversazionale sembra quindi essere la vera essenza di ChatGPT.

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Michele Guglielmi

Scrivo di tecnologia, da sempre appassionato di tutto ciò che riguarda l'innovazione e il vivere smart.