Quanto consuma una lavatrice?
La lavatrice rappresenta ormai da molte generazioni uno degli elettrodomestici più importanti in una casa. La sua centralità all’interno delle dinamiche domestiche sottintende però non solo un valore in termini di efficienza ma anche in fatto di consumi. Assieme agli strumenti utilizzati in cucina, la lavatrice è senz’altro l’elettrodomestico più energivoro di casa.
Forno e lavatrice sono infatti i prodotti che presentano le potenze di picco maggiori, quelle cioè che superano abbondantemente il kilowatt di potenza richiesta. Se si scorrono i dati relativi a tutto ciò che è installato in casa, un distinguo importante può essere fatto in merito a tale misura. Gli elettrodomestici di casa, infatti, si dividono in due categorie principali. Nel primo caso ci sono i prodotti che non superano il 1000 watt di potenza mentre nel secondo caso abbiamo gli elettrodomestici che superano abbondantemente tale limite.
Per strumenti di piccola portata non è necessario conoscerne il consumo per cercare di ridurre il costo della bolletta. Quando si tratta, però, di una lavatrice è importante sapere a quanto ammonti il suo assorbimento energetico. Nelle loro fasi di picco, questi elettrodomestici possono superare in larga misura i 2 kilowatt di potenza richiesta. Ecco perché è buona norma conoscere la propria lavatrice e i suoi consumi allo scopo di sfruttarne le potenzialità e aumentarne l’efficienza.
Le voci principali
Mentre per qualsiasi altro elettrodomestico l’assorbimento energetico e i consumi sono riferibili a una singola voce, la lavatrice presenta un prospetto più esteso. In prima battuta occorre considerare il consumo di corrente elettrica mentre nel secondo, quelli relativi all’acqua utilizzata per il lavaggio. Le componenti e le dinamiche che entrano in gioco in un programma di lavaggio sono molte. In questo caso, saper sfruttare al meglio il proprio elettrodomestico è l’unica strada per rendere più efficiente le proprie operazioni di lavaggio. Ricordando che occorre analizzare sia la corrente elettrica che i consumi in termini di acqua utilizzata, procediamo ora con l’analisi vera e propria.
L’energia elettrica
La prima voce è relativa alla corrente elettrica utilizzata per un ciclo di lavaggio. L’Enea ha rilasciato dei dati interessanti in merito. L’agenzia nazionale ha rilevato una situazione di media italiana nella quale si prendono in considerazione dati comuni per creare un prospetto generale e avere dei dati il più possibile aderenti alla realtà. Il dato di riferimento prende in considerazione una famiglia che sfrutta la lavatrice a pieno carico per 4 lavaggi a settimana.
Com’è ovvio in questi casi, si procede per valori medi e non per dati fissi. Lo studio ha considerato l’utilizzo di un prototipo di potenza pari a 2 kilowatt con una classe energetica di categoria A. Un simile elettrodomestico in genere offre le sue migliori prestazioni nei lavaggi che non superano i 60°C. Con questi dati si è visto come in un anno la lavatrice esprima un consumo di circa 300 kWh. Tradotto in euro, un simile consumo non dovrebbe superare i €110. Ovviamente tali dati potrebbero variare.
L’acqua
I consumi relativi all’acqua utilizzata per un lavaggio devono essere analizzati in merito alla capacità della lavatrice. Con un prototipo con una capienza di 5Kg si sono misurati consumi per 40-50 litri di acqua per singolo lavaggio. La classe energetica della lavatrice non influisce solo sui consumi elettrici ma anche in termini di gestione dell’acqua. Una lavatrice con una classe superiore riesce a gestire meglio l’acqua e le temperature in modo da impattare meno sulla bolletta. Ciò grazie a programmi dedicati appositamente al risparmio di corrente e acqua come i vari lavaggi in modalità eco o eco plus.
I consumi in media
Grazie ai dati forniti dall’Enea è possibile fare alcuni raffronti. Con un costo medio dell’energia di 0,25 centesimi per kWh si arriva a una spesa annua di €75. Ovviamente il fattore relativo alla classe energetica dell’elettrodomestico influisce in gran parte. Basti pensare che se si utilizza una lavatrice di classe A+++ è possibile ottenere un risparmio ulteriore di oltre il 20%.
D’altro canto, questi prodotti presentano un costo iniziale d’acquisto considerevole. Altre fonti di risparmio o di costo sono riferibili alla presenza di un’eventuale asciugatrice in casa. Ciò a motivo del programma di centrifuga. Se, infatti, la lavatrice presenta delle prestazioni eccellenti in termini di centrifugazione dei panni, l’asciugatrice impiegherà meno energia per ultimare il trattamento delle robe e quindi l’intero ciclo sarà più efficiente.
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Quanto costa un ciclo di lavaggio?
La stima è possibile fare per calcolare la spesa annuale dev’essere fatta considerando i dati appena citati. Con una lavatrice di classe A+ da 5Kg di capienza che effettua un lavaggio che non superi i 60°C è possibile calcolare un totale di €140 all’anno. Per abbattere tale cifra, è possibile sfruttare al massimo alcuni fattori determinanti che incidono in misura diversa. La prima opzione è quella di valutare l’acquisto di una lavatrice di classe energetica superiore se quella che si possiede già è al di sotto della classe A. Con questo primo passo si abbattono i costi di oltre il 25%.
In seconda battuta è consigliabile lavare sempre a pieno carico per ottimizzare consumi e gestione della lavanderia. Nella selezione dei cicli di lavaggio è sempre meglio optare per centrifughe non eccessive in quanto oltre i 1000 giri i consumi salgono e di molto. Se non strettamente necessario, per ridurre i consumi è possibile evitare il prelavaggio. Un ultimo consiglio riguarda le temperature. Ogni ciclo di lavaggio che punta all’utilizzo di acqua oltre i 60-70°C incide particolarmente sui consumi energetici anche se non offre altrettanti benefici in termini di lavaggio.